viaggio alla scoperta del passato arricchisce il presente.
MULINI AD ACQUA
Sin dal medioevo, la presenza dei mulini era molto diffusa: generalmente erano piccoli mulini ad un solo “palmento” (macina che tritura i chicchi) che macinavano grano, granoturco e castagne essicate per l’alimentazione dell’uomo, e “le biade” (orzo e avena) per il bestiame.
Funzionavano a “presa d’acqua orizzontale” ed erano circondati da canali e gore e da una riserva di acqua (”bottacero” o “margone”).
Il numero dei mulini crebbe sino ai primi del 1800: poi vennero via via chiusi per l’avvento dell’energia elettrica; oggi sono pochi i mulini ancora funzionanti e mantengono intatto il fascino di questa attività.
Sin dal medioevo, la presenza dei mulini era molto diffusa: generalmente erano piccoli mulini ad un solo “palmento” (macina che tritura i chicchi) che macinavano grano, granoturco e castagne essicate per l’alimentazione dell’uomo, e “le biade” (orzo e avena) per il bestiame.
Funzionavano a “presa d’acqua orizzontale” ed erano circondati da canali e gore e da una riserva di acqua (”bottacero” o “margone”).
Il numero dei mulini crebbe sino ai primi del 1800: poi vennero via via chiusi per l’avvento dell’energia elettrica; oggi sono pochi i mulini ancora funzionanti e mantengono intatto il fascino di questa attività.