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IL COLLE TAGLIA I COSTI

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1IL COLLE TAGLIA I COSTI Empty IL COLLE TAGLIA I COSTI Mer Ott 03, 2007 12:09 am

Andrea2000

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di Alberto Spampinato

ROMA - Il Quirinale ha spiegato al Parlamento, dati alla mano, che ha cominciato davvero a ridurre i suoi costi, con vari tagli e bloccando gli aumenti automatici degli stipendi del personale. E' una notizia di grande rilievo, ma ha faticato a farsi strada rispetto allo sfogo di Fausto Bertinotti che lamenta "invasioni di campo" del governo su questa materia. Per qualche ora ha tenuto banco anche la richiesta di Cossiga, al giornalista Gian Antonio Stella, di dar conto del reato di emissione di assegni a vuoto. In realtà si è trattato solo di un cambiamento di indirizzo, riconosciuto in sede giudiziaria, ha spiegato con ampiezza di dettagli il coautore del libro "La casta".

I dati del Quirinale sono quelli forniti, per lettera, dal segretario generale Donato Marra alla Commissione Affari Costituzionali della Camera presieduta da Luciano Violante, che sta svolgendo l'inchiesta conoscitiva sui costi della politica. I dati erano in gran parte già noti, forniti dallo stesso Quirinale a gennaio e a luglio, nel quadro dell'operazione trasparenza avviata da Napolitano parallelamente ad una serie di tagli, risparmi, e ristrutturazioni di bilancio che è partita, con l'inizio del Settennato, prima ancora che il tema del costo delle istituzioni diventasse un tema caldo. I punti salienti sono che a causa di automatismi contrattuali (gli stipendi del personale sono agganciati al 90% delle retribuzioni del Senato), le spese supereranno di 17 milioni il bilancio di previsione 2007, tenuto basso (224 milioni di euro, il 3,26% in più).

Ma il Quirinale non chiederà 17 milioni in più. Provvederà riducendo altre voci di spesa. E per evitare che il problema si ripeta, ha cancellato l'aggancio automatico al Senato. Per il prossimo triennio, inoltre, il Quirinale ha chiesto allo Stato aumenti ancor più contenuti della sua dotazione (più 2,85 nel 2010): Chi si intende di bilanci, sa che questo significa assorbire gli aumenti delle spese con risparmi, tagli ed economie interne.

Non si può fare moltissimo, spiegano, perché il 59% delle spese è fatto di stipendi e il 30 di pensioni. E' stato bloccato il turn over. Si stanno tagliando contrattisti e collaboratori esterni. Si sta studiando una pianta organica più ridotta. I dipendenti sono già diminuiti, sono 979 rispetto ai 1145 previsti dall'organico: anche i corazzieri sono sotto di 25 unità. I tagli riguardano anche le voci di bilancio che non riguardano il personale: "Un rigoroso monitoraggio" già in corso ridurrà queste spese dall'11 al 10% complessivo.

BERTINOTTI - E' stato il ministro Giulio Santagata a ricordare, di buon mattino, che questo esecutivo si è tagliato i compensi del 30%, vuole andare oltre, e propone di ridurre il numero dei parlamentari, pur sapendo che spetta Parlamento stesso decidere. Quando i giornalisti gli hanno chiesto un commento, il presidente della Camera non ha nascosto il fastidio. "C'é una verità incontestabile. Che - ha detto - l'iniziativa dela Camera dei Deputati ha preceduto quella del governo, dovuta a qualche propensione all'invasione di campo".

"Ma sono solo questioni di carattere", ha aggiunto Bertinotti con l'aria di voler minimizzare. In questa cosa, invece, qualcuno ha visto una frecciata a Prodi. In serata Palazzo Chigi ha replicato ufficiosamente che il governo non fa invasioni di campo. Poi il ministro per i Rapporti col Parlamento Vannino Chiti ha puntualizzato: "Sul trattamento economico dei parlamentari non c'é una gara a chi arriva primo o secondo", e inoltre il governo non propone congelamenti solo per i deputati che hanno già provveduto, ma anche per i senatori e i parlamentari europei, e per cinque anni,e a questa proposta si aggiunge quella di ridurre del 10% i rimborsi elettorali ai partiti. E' infine intervenuto Prodi, che ha tagliato corto dicendo che bisogna tagliare le spese sia del governo che del Parlamento che della Pubblica amministrazione, perché "se si riduce una cosa e non l'altra, poi non si fa che litigare, non si hanno risultati".

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