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Montecitorio ok al bilancio *tratto da repubblica

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Montecitorio ok al bilancio *tratto da repubblica Econ_11190461_27530
ROMA - Via libera al bilancio interno della Camera per il 2007. Archiviato anche quello del 2006. Montecitorio ci era costata, l'anno scorso, un miliardo e 314 mila euro. Quest'anno la spesa cresce del tre per cento. Voto generalmente bipartisan, il bilancio viene approvato con l'astensione di Fi, Lega e An. Ci sono solo cinque precedenti di bilancio approvato a maggioranza, l'ultima volta nel Duemila.

La spaccatura si è verificata sul nodo dei microgruppi parlamentari, quelli cioè che hanno meno dei venti deputati richiesti dal regolamento (Pdci, Verdi, Rnp, Udeur, Psi-Dc). Per Forza Italia comportano una spesa in più annuale di 15 milioni di euro che deve essere eliminata. L'aula però ha rigettato questo ordine del giorno (erano 105 in tutto). Il presidente Bertinotti aveva chiesto almeno di modificarlo prevedendo minori contributi per tutti i gruppi parlamentari.
Quello dell'approvazione del bilancio è un passaggio che in genere fila via abbastanza inosservato tra la cronaca di Montecitorio. Non poteva essere così quest'anno mentre soffiano il grillismo di piazza contro i partiti "incapaci beceri e spreconi" e dall'altra la politica s'impegna, giura e promette di tagliare i costi della politica.

Basta scorrere i 105 ordini del giorno - la cui discussione ha fatto slittare a oggi l'approvazione - per capire che è stata una gara - virtuale - a chi taglia di più. Gli onorevoli parlamentari hanno chiesto tagli di privilegi soprattutto per gli ex deputati; chiusure di servizi come la barberia ed i ristoranti interni (saranno solo adeguati i prezzi al consumatore); limitazioni delle spese di missione e per gli affitti di immobili come quello di Palazzo Marini; la stipula di convenzioni con compagnie aeree low cost ed il ricorso alle nuove tecnologie per risparmiare sul telefono e sulle stampe.

Il Prc ha chiesto una riduzione dei 2/3 delle spese per le consulenze esterne; Crosetto una "progressiva riduzione dei privilegi vitalizi" a fronte dell'"eliminazione di qualunque incompatibilità nella legislazione o negli statuti delle società o fondazioni che impedisca ai parlamentari attività di consulenza", oltre alla disdetta dell'affitto di Palazzo Marini in cambio di soldi dati al deputato che provvederà da solo al proprio ufficio.

I Radicali sono stati i più vivaci nelle richieste sia per l'innovazione tecnologica e la trasparenza (accolte nel merito, dipende poi dai costi) che per i possibili tagli: abolizione della stampa degli atti parlamentari sostituiti da servizi on line; cessazione dei privilegi per gli ex deputati; diminuire l'illuminazione e spengere un po' di lampadari (tre milioni e mezzo di euro la spesa nel 2006); riciclaggio delle carta degli atti parlamentari e software open source, gratuito, in tutti i pc di Montecitorio.

Il punto che ha fatto più discutere sono stati i 34 milioni di spesa per i 19 gruppi parlamentari. Forza Italia ha attaccato il presidente Bertinotti perchè ha riconosciuto l'esistenza dei microgruppi in nome della difesa del pluralismo. E quando l'aula ha bocciato l'ordine del giorno che ne chiedeva l'abolizione, Gregorio Fontana (Fi) ha accusato il centrosinistra di essere "il partito dello spreco".

L'aula si è impegnata anche per una spesa in più: l'asilo nido. Battaglia guidata dalla deputata Donatella Poretti (Rnp), le signore parlamentari mamme avranno, nel 2008, l'asilo nido.

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